fisioterapia

Le manipolazioni vertebrali HVLA

Le manipolazioni vertebrali HVLA

DEFINIZIONE

Le tecniche HVLA (High Velocity Low Amplitude), vengono utilizzate in ambito fisioterapico e devono essere applicate in terapie manuali mirate, in cui viene esercitato un impulso ad alta velocità e bassa ampiezza, con questa tipologia di manipolazioni, a tecnica avvenuta, si può udire uno schiocco, denominato anche rumore di cavitazione articolare (cavitation sound). La cavitazione (fenomeno che consistente nella formazione di zone di vapore all’interno di un fluido che poi implodono producendo un rumore).

Non sono ancora del tutto chiari i meccanismi per cui esso si manifesti, ma si ritiene che all’interno della capsula articolare è presente un lubrificante, noto come liquido sinoviale, che serve anche come fonte di nutrimento per le cellule che producono e mantengono la cartilagine articolare. Il liquido sinoviale contiene dei gas disciolti, tra cui ossigeno, azoto e anidride carbonica. Dunque, si capisce come questo rumore non sia un segno di trauma articolare e che, di conseguenza, non comporta danni.

EFFETTI DELLA MANIPOLAZIONE

Le manipolazioni HVLA, hanno effetti neurofisiologici di altissimo impatto oltre ad agire sulla meccanica articolare. Tali tecniche, infatti, sono in grado di innalzare la soglia di attivazione del riflesso da stiramento di quei tessuti, grazie all’alta velocità di esecuzione.

Tali manipolazioni possono essere effettuate su varie articolazioni e a diversi livelli della colonna in base alla sede della disfunzione somatica individuata dall’operatore. Una manipolazione vertebrale può essere, quindi, eseguita a livello:

  • Cervicale;
  • Dorsale;
  • Lombare.

Perché la terapia sia efficace è necessario:

  • Il paziente deve essere nelle condizioni cliniche adatte per essere trattato (non è possibile eseguire una manipolazione in fase acuta o in corso di altre patologie che possono rappresentare eventuali controindicazione);
  • Ci deve essere una valutazione clinica medica per trattare il segmento vertebrale interessato.

Cambi di stagione e patologie: l’importanza della Fisioterapia

Cambi di stagione e patologie: l’importanza della Fisioterapia

In primavera ci faranno compagnia i soliti “acciacchi di stagione”, il meteo influiscono sulla nostra salute e sui dolori perché con il cambio di stagione il corpo deve essere in armonia con l’ambiente esterno. In ambito ortopedico sono numerose le patologie che risentono notevolmente dei cambiamenti climatici. Di seguito alcune:

Fibriomalgia

La fibromialgia o sindrome fibromialgica è una malattia cronica che provoca dolore diffuso, indebolimento/stanchezza ingiustificate da uno sforzo fisico e rigidità muscolare.

Artrite reumatoide

L’Artrite Reumatoide si manifesta con articolazioni dolenti, gonfie, calde e arrossate, associate o meno a rigidità mattutina prolungata. Le articolazioni più frequentemente coinvolte sono quelle piccole delle dita delle mani, i polsi, i piedi, le ginocchia e le caviglie; più raro è il coinvolgimento di anche, spalle, gomiti e rachide.

Osteoartrite

L’osteoartrite è la forma più comune di artrite, che causa danni alla cartilagine e ai tessuti circostanti ed è caratterizzata da dolore, rigidità e perdita della funzionalità.

Lombalgia

La Lombalgia, comunemente chiamata mal di schiena, solitamente interessa la zona inferiore della schiena. Secondo molti pazienti i cambiamenti delle condizioni atmosferiche sarebbero tra i fattori scatenanti dolori muscolo-scheletrici alla schiena, che aumenterebbero nei giorni meno caldi o in cui la pressione barometrica precipita (es. cielo coperto e temporale).

Dolore avvertito in corrispondenza di cicatrici e fratture

Secondo molti studi, esiste un legame diretto tra i cambiamenti climatici e i dolori articolari di cui soffrono alcune persone, basato su motivazioni biologiche.

Alla luce di ciò il cambio di stagione che molte persone sentono peggiorare le loro condizioni, per questo motivo sarebbe utili e consigliato ripetere i cicli di terapia almeno 2 volte all’anno, proprio in occasione delle stagioni come l’autunno e al primavere, al fine di attenuare gli effetti dei cambi di temperatura e degli sbalzi di pressione atmosferica.

Differenza tra onde d’urto focali e onde d’urto radiali

Differenza tra onde d’urto focali e onde d’urto radiali

La terapia a onde d’urto è un metodo di trattamento in cui un manipolo emette delle “onde” sulla zona del corpo da trattare. Negli ultimi anni sono state condotte numerose ricerche scientifiche sulla terapia a onde d’urto. Un’analisi di queste pubblicazioni non solo rivela numerose evidenze al riguardo, ma anche che un gran numero di pazienti dichiara di trarre benefici dal trattamento.

Come funziona la terapia a onde d’urto?

La terapia a onde d’urto si basa sull’utilizzo di onde acustiche ad alta intensità che vengono irradiate in profondità a livello di un tessuto o di un organo. La propagazione di queste onde genera i seguenti effetti:

  • Stimola l’attivazione dei naturali processi biologici di riparazione;
  • Genera in profondità la riduzione dell’infiammazione locali e della sintomatologia dolorosa;
  • Stimola la neoformazione di vasi sanguigni;
  • A livello dell’osso, le onde d’urto agiscono sulla riattivazione del processo di formazione dell’osso.

Ne esistono due differenti tipologie: radiali e focali.

Tipologia Radiale

Le onde d’urto radiali non sono direzionate su un unico punto ma si irradiano su tutta la superficie trattata. Le apparecchiature radiali richiedono inoltre un numero maggiore di impulsi e di ritrattamenti per la risoluzione di una patologia.

Tipologia Focale

Le onde d’urto focali sono onde la cui energia viene concentrata (focalizzata) su un punto della parte trattata. E’ possibile regolare esattamente la profondita di penetrazione e focalizzare l’energia direttamente sull’area da trattare, che si trovi a livello superficiale o profondo. 

Esempio di onda focalizzata e onda radiale.

Effetti delle onde d’urto in Fisioterapia

Le onde d’urto inducono una riduzione del dolore mediante inibizione dei recettori specifici, che quindi non possono trasmettere l’impulso doloroso e mediante il rilascio locale di endorfine, particolari sostanze prodotte dal nostro organismo, in grado di ridurre la sensibilità dolorifica. Le onde d’urto vengono spesso associate ad altre terapie per aumentare la percentuale di successo del trattamento.

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