Neuropsicologia delle Emozioni

Neuropsicologia delle Emozioni

Nel linguaggio comune, quando parliamo di Emozioni, ci riferiamo ai nostri sentimenti e ai nostri stati d’animo e al modo in cui questi vengono espressi tramite i comportamenti manifesti e le risposte somatiche. Quali regioni cerebrali sono coinvolte nelle emozioni? Dal momento in cui le emozioni diventano coscienti, entra in gioco un fondamentale elemento cognitivo che con molta probabilità viene mediato dalla corteccia cerebrale, tuttavia, sono accompagnate da risposte del sistema nervoso autonomo, del sistema endocrino e di quello motorio – scheletrico. Questi ultimi a loro volta, sono condizionati da regioni sottocorticali del sistema nervoso: l’amigdala, l’ipotalamo e il tronco dell’encefalo che hanno il preciso compito di preparare il corpo all’azione, oltre che di comunicare gli stati emozionali alle altre persone.

Se i segnali fisiologici (aumento o diminuzione della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e della tensione muscolare) a feed-back fossero l’unico fattore di controllo, le emozioni non dovrebbero avere una durata maggiore delle variazioni fisiologiche. Al contrario, sappiamo che alcune emozioni hanno un inizio rapido,molto di più delle condizioni somatiche e, pertanto, le emozioni sono qualcosa di più complesso della semplice elaborazione delle informazioni provenienti dalla periferia.Diversi studi sottolineano il ruolo cruciale dell’emisfero destro nell’elaborazione delle emozioni ma vi sono due ipotesi contrapposte: la prima che l’emisfero destro partecipa all’elaborazione di tutte le emozioni; la seconda che l’emisfero destro sia specializzato per le emozioni negative, mentre l’emisfero sinistro specializzato perquelle positive. La maggioranza dei dati sembra a favore di un ruolo predominante dell’emisfero destro nella percezione delle emozioni a valenza negativa, ma non emerge una chiara asimmetria emisferica nella percezione delle emozioni a valenza positiva.In conclusione, parlare di emozioni è complesso perché è necessario prendere in considerazione che esiste una reazione biologica, ma anche un comportamento manifesto determinato da un vissuto soggettivo che comporta una successiva reazione emotiva.

Autori: Dott. Andrea Laderchi e Dott.ssa Deborah Vizza

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